La sezione che segue è (in verità molto limitata) una raccolta di versi ed estratti appartenenti ad alcuni tra i primi sperimentalismi effettuati con la stilografica.
Da dove giunge Nerinchiostro? Egli nasce dall'esperienza (in drammi o pseudo tali) e dallo sperimentalismo poetico (quasi mai ben riuscito), quando - dopo ogni giornata- scrivevo di tutto. Veri e propri flussi di coscienza dove - nella foga dello scrivere - la smania era talmente alta che non era minimamente concepibile lo aspettare si asciugasse l'inchiostro sulle pagine prima di voltarle, e nemmeno dedicare l'adatta pazienza nel ricaricare con la giusta pressione la mia penna (di quelle stilografiche a serbatoio). Ogni sera, quindi, da mani tinte di nero - arterioso -inchiostro, nasceva quello che Nerinchiostro è adesso.
Da dove giunge Nerinchiostro? Egli nasce dall'esperienza (in drammi o pseudo tali) e dallo sperimentalismo poetico (quasi mai ben riuscito), quando - dopo ogni giornata- scrivevo di tutto. Veri e propri flussi di coscienza dove - nella foga dello scrivere - la smania era talmente alta che non era minimamente concepibile lo aspettare si asciugasse l'inchiostro sulle pagine prima di voltarle, e nemmeno dedicare l'adatta pazienza nel ricaricare con la giusta pressione la mia penna (di quelle stilografiche a serbatoio). Ogni sera, quindi, da mani tinte di nero - arterioso -inchiostro, nasceva quello che Nerinchiostro è adesso.
Quanto ti piace un cuore contuso?
Sentirlo pulsare dentro le mani,
sporcare i palmi d'arterioso mio sangue ?
Non spezzato, non morto (vampiro).
Nero ;
come il futuro che ti aspetta, tu che senza
me non sei mai stato - nulla e - niente.
Che il tuo cuore un tempo mio, sobbalzi
di solitudine nuda e pianto.
Il tempo ti ha tolto un velo, io te ne pongo
altri cento, così che da sudario tu sia
nascosto.
Vergognati. Quello che hai fatto non può trovar rimedio.
Non qui, non altrove - dove ti meriti di essere-
mai più.
Sentirlo pulsare dentro le mani,
sporcare i palmi d'arterioso mio sangue ?
Non spezzato, non morto (vampiro).
Nero ;
come il futuro che ti aspetta, tu che senza
me non sei mai stato - nulla e - niente.
Che il tuo cuore un tempo mio, sobbalzi
di solitudine nuda e pianto.
Il tempo ti ha tolto un velo, io te ne pongo
altri cento, così che da sudario tu sia
nascosto.
Vergognati. Quello che hai fatto non può trovar rimedio.
Non qui, non altrove - dove ti meriti di essere-
mai più.
Son io un Uroboro. Ho bisogno di farmi del male per rinascere e continuare ad animarmi. Devo mordermi la coda. Tu, oramai parte di me, eri ente stesso del mio Essere... era inevitabile che ti divorassi.
Se si costituisse occasione, o anche solo io fossi obbligato a pronunciare, ed a darti , un 'ultimo bacio' , penso e ritengo (spero che) cercherei di dartelo esattamente come il primo. Gemello mal corrisposto di un parto finito in aborto. Dolcissimo, di miele e cannella, quindi pungente quanto basta... ed avente occhi socchiusi per cercare di vedere la tua espressione, cercando di capire se e quanto ti stia piacendo. Così , per il resto della tua vita, confonderei e confonderesti la fine con l'inizio, sfumando il tutto grazie al trasporto del ricordare; ti chiederesti se il meglio dovesse ancora giungere, ritrovando la strada smarrita, oppure se tu te lo sia lasciato sfuggire - lasciato morire- con quell'ultimo-primo bacio... " ( Il bouchet di Camomilla - estratto).
Ruggine, mi laceri
L'amore e'un calice colmo di veleno, sul cui bordo e'stato spalmato del miele. Gli amanti sono due, uno che beve e l'altro che prepara la bevanda. ... Entrambi hanno duplice via: soffermarsi sul veleno? Gustare del miele? Abbondare -con quest'ultimo- o versare quello che sara'mortale distillato? ... Dolciastra tossina e'la dinamica che scaturisce dalla scena. L'incognita risiede nel combinarsi di questi quattro atteggiamenti, medesimi eppur diversi riflessi dello stesso calice. {...} il vero nemico non è la Nebbia, lei nascondeva le cose evitando che -vedendole- ne potessimo soffrire; il vero nemico è il Ghiaccio, che mettendosi tra noi permetteva si di guardare attraverso, ma deformando la tua immagine, eliminando i tratti ed i lineamenti... e fu cosi che anch'io divenni freddo, molto più di quella ghiacciata e crudele lente {...}. |
Evanescente -acrostico
E ri presente dinnanzi ai miei occhi, con animo V anesio che tenta di truffarmi, poiché A ggrappandoti a brandelli della memoria mia N on sei consapevole della strage compiuta. E ppure, ancora, persisti nelle automatiche azioni, S aunguisuga del tempo altrui, causi la fine dei rapporti C on di quella fredda lucidità, caratteristica tua. E ro -io- finestra aperta sull'equatore, ma N on è durato abbastanza; grazie ai freddi fiocchi, T urbine di gelo, che mi costringono a ritrattare E -amaramente- a blindare quel poco rimasto. |
Non esiste posizione più comoda del falso rimorso, poiché la convenienza conviene e la convivenza è forzata; non esiste peggior persona di chi dietro la (a)moralità si nasconde, protetta, poiché se vero appare ciò che è bello, non sempre migliore è il dichiarato.
Lo scegliere di non scegliere è già di per sé una scelta - mia cara - che nascondi dietro ,le tue presunte genuinità, il marcio che ti porti e trascini da troppo, tua ombra. Io sarò pure un'isola, abitabile ma ostile. Tu sei - amaramente - una spenta oasi posta al centro di un deserto di menzogne. Spegniti per sempre sotto il tuo stesso, colmo, macigno. Fuoco al fuoco, ghiaccio al ghiaccio.
Lo scegliere di non scegliere è già di per sé una scelta - mia cara - che nascondi dietro ,le tue presunte genuinità, il marcio che ti porti e trascini da troppo, tua ombra. Io sarò pure un'isola, abitabile ma ostile. Tu sei - amaramente - una spenta oasi posta al centro di un deserto di menzogne. Spegniti per sempre sotto il tuo stesso, colmo, macigno. Fuoco al fuoco, ghiaccio al ghiaccio.
Ragnatela
La mia è una continua aspettativa mentre aspetto che continui... grigiore di pallido velo, poichè se e quando qualcosa muta pur'io cambio, e qualcosa rendo nel far del mutare: - eri capriccio di semplici gesta, sei fardello di sensi di colpa, ed io infetto -oramai- (di) scandali vitrei, mi rifletto sulla pozza di ciò che è rimasto. Non volevo sentire quelle note, che saettanti non hanno mai imposto alcuna loro importanza, ma poi mi raggiunse il silenzio dei vuoti musei, e la musica aumentò, nutrendosi. Ci morirei dentro quel violino, senza eleganza, privo di garbo, ci morirei, ma non da solo, poichè occorre un vivo testimone a raccontare la mia ascesa. |
Rinascita nella morte
Vuoto. Tutto potrebbe cambiare, ma la possibilità sfugge e la capacità si offusca; Vuoto. Determina ciò che costituisce mancanza e solo allora metti su carta la nuova richiesta; pungente, come il risveglio l'atto si svolge, alla luce di una solitaria candela... goccia carica di rancore scende piano, sigillo di nuova devozione, simbolo di pazzia, emblema. Adesso solo il nome manca, tuo ma finito il tutto per rifiuto bruci ciò che adesso hai, guardandoti attorno. Cancelli; ma non per paura... Pieno. Fatto e finito hai reso alleati gli incubi. |
Vanesio -acrostico
V erità -presunta- vuoi vendere a me che mi fido e
A ttendo stoltamente il manifesto di presunte qualità.
N on appartiene, il tuo atteggiamento, a chi giustamente, con
E leganza mostra nel silenzio i propri bei talenti.
S ei ragnatela, luccicante, di mancate azioni e parole
I stigate dal ricercato tuo -sciocco- compiacimento.
O ramai è giunto il momento di testare queste tue sfumature,
prima che sfatino in nebbia.Ma il tempo è finito.
V erità -presunta- vuoi vendere a me che mi fido e
A ttendo stoltamente il manifesto di presunte qualità.
N on appartiene, il tuo atteggiamento, a chi giustamente, con
E leganza mostra nel silenzio i propri bei talenti.
S ei ragnatela, luccicante, di mancate azioni e parole
I stigate dal ricercato tuo -sciocco- compiacimento.
O ramai è giunto il momento di testare queste tue sfumature,
prima che sfatino in nebbia.Ma il tempo è finito.
Oblio -acrostico (che ha senso logico anche se letto dal basso verso l'alto)
O mbra che cucita dietro ai passi miei B rilla nel silenzio dei ricorrenti itinerari, L uce, tenue, amica dei tuoi contorni I sola la realtà nascosta sotto il manto scuro. O mbra che cucita dietro ai passi miei. |
Crepuscolo - acrostico
C ovando nel petto - paure e R imorsi voraci - appaiono ora E sauste le tue membra, che P erse si sono nel mancato candore. U surpando i vincoli, ho tessuto io S terili ragnatele di momentanee ere, C on quella ostentata consapevolezza che O ra soltanto instabile appare. L asciando andare arteriose azioni, l' O blio non è ciò che ti occorre adesso. |
Isolamento (scintille)
{...} sconfitta, dei sensi, respiro affannoso, lacrime latenti e mai scese. La bile ristagna, ribolle poi. I muscoli tesi, la rabbia nel cuore. Sguardo di furia opacizzato dalla sconfitta.Non si gode di nulla solo si riflette -tanto- ...tutti amici, qualcuno amante, come lignei pilastri...fino al momento del ROGO. |